23 APRILE Accademia dei Concordi h.17.00LE DUE SONATE DI BRAHMS

VINCENZO PACI, clarinetto
MICHELE BOLLA, pianoforte

23 APRILE - Accademia dei Concordi h.17.00LE DUE SONATE DI BRAHMS

VINCENZO PACI, clarinetto
MICHELE BOLLA, pianoforte

J. BRAHMS (1833-1897)

Sonata n. 1 in Fa minore per clarinetto e pianoforte, op. 120 n. 1
Allegro appassionato. Sostenuto ed espressivo Andante un poco Adagio Allegretto grazioso. Trio Vivace

Sonata n. 2 in Mib maggiore per clarinetto
e pianoforte, op. 120 n. 2 Allegro amabile

Allegro appassionato
Trio: Sostenuto Andante con moto. Tema con variazioni. Allegro

Le quattro opere che Brahms scrive per clarinetto, il Trio op. 114 (con il violoncello e il pianoforte), il Quintetto op. 115 (con il quartetto d’archi) e le due Sonate op. 120 (col pianoforte) appartengono all’estremo periodo della sua creatività e si devono all’amicizia sorta con uno straordinario strumentista: Richard Mühlenfeld, primo clarinetto dell’orchestra di Meiningen. In questi lavori il compositore si ripropone di valorizzare tutte le possibilità timbriche e tecniche dello strumento. Le Sonate op. 120 furono scritte nell’estate 1894 a Bad Ischl ed entrambe sono contraddistinte da un prevalente carattere lirico, scevre, come appaiono, di ogni intento virtuosistico. Per Claude Rostand “Solo il contenuto poetico sembra aver avuto valore per Brahms… sono opere scritte per se stesso, come pagine d’un diario intimo”. Furono eseguite per la prima volta privatamente, per la corte di Meiningen, da Mühlenfeld con Brahms al pianoforte, nell’autunno del 1894 a Berchtesgaden. La prima esecuzione pubblica, segnata da una calorosa accoglienza, fu a Vienna l’8 e l’11 gennaio 1895.

Sonata in fa minore op. 120 n. 1. L’Allegro appassionato enuncia, con un processo inventivo continuo, diversi frammenti tematici continuamente mutevoli. Il pianoforte si impone con carattere assertivo, mentre il controcanto del clarinetto invita alla dolcezza. La coda finale – Sostenuto espressivo – porta ad una chiusa in dissolvenza, con il clarinetto “sottovoce” e il pianoforte in pianissimo. L’Andante, un poco adagio, prende le mosse da un tema malinconicamente elegiaco dello strumento a fiato, con un accompagnamento più discreto del pianoforte. L’Allegretto grazioso ha un tono cordiale, talora di danza popolare. Nel Vivace, il pianoforte espone subito un’idea frizzante cui si accoda il clarinetto con tratti ora legati ora staccati.

Sonata in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2. L’Allegro amabile iniziale è in forma-sonata e si basa su tre temi. Esordisce con una frase teneramente cantabile del clarinetto e le numerose idee secondarie sono intersecate da energici interventi del pianoforte. Seguono un Allegro appassionato e un tema trasci- nante nel quale si alternano i due strumenti. L’Andante con moto presenta un tema e variazioni, la quinta delle quali è un travolgente Allegro.

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